Sul fatto che abbia origini bolognesi non v’è dubbio, visto l’ingrediente principe, ovvero la mortadella. Quello che però stupisce è che pare si tratti di una specialità budriese, che un tempo tante ‘zdoure (signore) di campagna, nei giorni di festa, cucinavano per le proprie famiglie questa semplice ricetta ma di grande riuscita e ricca di sapore.
Un piatto che con l’andar del tempo è andato scomparendo dalle tavole delle nuove generazioni.
La ragione è probabilmente è storica, perché nonostante le nobili origini seicentesche della mortadella, che la portarono a troneggiare sulle tavole principesche di tutta Europa, a partire dall’Ottocento diventa un prodotto popolare. In questo periodo, infatti, inizia ad essere prodotto con carne di scarto e da manodopera non qualificata.
Negli ultimi decenni la mortadella è stata fortunatamente rivalutata, grazie al suo inconfondibile aroma e la altissima qualità ritrovata, e nel luglio 1998, a livello europeo, la denominazione “Mortadella Bologna” è stata riconosciuta quale indicazione geografica protetta (IGP).
Ecco gli ingredienti:
- 6 uova intere
- 50 gr farina tipo 0
- 50 gr pangrattato
- 100 gr Parmigiano Reggiano
- 1 noce burro
- 100 gr mortadella tritata finemente
- sale
- pepe
- noce moscata
E il procedimento…
- Unite tutti gli ingredienti fino a ottenere un impasto il più uniforme possibile, di consistenza abbastanza morbida e riporlo a raffreddate in frigorifero finché non sarà ben rappreso (l’ideale, avendone la possibilità, sarebbe preparare l’impatto il giorno prima).
- Fate bollire del buon brodo di carne e, con due cucchiaini da caffè, formate delle palline che butterete subito nel brodo bollente.
- Fate bollire gli gnocchi per 20 minuti almeno, finché le palline non saranno raddoppiate di volume
- Scolate e condite con burro e parmigiano.