L’annosa questione che interessa i residenti di via Olmo nel tratto incompleto della Trasversale di Pianura, tra Medicina e Budrio, fa un piccolo passo avanti.
I rumori assordanti delle migliaia di auto e di mezzi pesanti che ogni giorno sfrecciano incuranti dei limiti di velocità e del divieto di circolazione che interessa i mezzi superiori alle 7,5 tonnellate provenienti da Medicina, saranno finalmente oggetto di osservazione da parte dell’Arpae. Agli inizi di novembre, l’Agenzia per l’Ambiente provvederà all’installazione in loco di strumenti per misurare l’entità dell’emissione acustica e in base alle rilevazioni, deciderà le contromisure da adottare.
A parlarne è Enrico Rossi, uno dei residenti di Via Olmo e portavoce del comitato di cittadini della zona Via Olmo pericolo costante.
“Il Comitato – spiega Rossi – lo scorso anno ha promosso una raccolta firme per far sentire la propria voce alle istituzioni locali, dopo anni di continui rimpalli da parte delle autorità competenti. Anche perché strada, nel frattempo, è passata dalla competenza della Città Metropolitana a quella dell’Anas”.
Ne deriva, quindi, che la messa in sicurezza e il completamento della Trasversale dovranno essere frutto di un accordo tra Anas e Ministero, che si spera molto prossimo. Anche perché oltre al Comitato di Via Olmo, c’è anche quello per il completamento della Trasversale di Pianura, che da tempo sottolinea che il completamento della trasversale intervento non più rinviabile.
“I rilievi acustici sono un primo passo, spiega Enrico Rossi, anche se il nostro comitato aveva richiesto anche il monitoraggio delle vibrazioni, che a causa delle pessime condizioni del manto stradale rattoppato dai cantonieri a colpi di badile continuano a causare danni strutturali alle abitazioni. La situazione è davvero insostenibile. Nel 2017 è stato aperto il tratto Budrio-Granarolo, che ha comportato un aumento eccezionale del traffico, anche pesante, anche perché la trasversale di pianura è la principale alternativa in caso di problemi o intasamenti sull’A14. Le strettoie dei tre ponti e la carreggiata troppo stretta rapportata al traffico di tir e camion che ogni giorno deve sopportare rendono il tratto molto pericoloso. Nel 2019 la Regione Emilia-Romagna ha annunciato e finanziato la progettazione preliminare del tratto in questione… e noi cittadini stiamo ancora aspettando!”