È Claudio Pelosi, presidente dell’associazione non profit Croce del Soccorso, con sede in viale I° Maggio 1 a BUDRIO, a lanciare un’accorato appello ai cittadini.
«Aiutateci a sostenere la nostra/vostra associazione. Con la tessera annuale, a un costo di 10€, i cittadini budriesi possono darci il sostegno necessario a combattere l’emergenza Covid-19. L’associazione Croce del Soccorso dal 2013 fa da supporto al Servizio Sanitario Nazionale nel rispondere alle richieste dei cittadini per quanto riguarda i servizi di taxi sanitario, accompagnamento sociale e assistenza a gare o manifestazioni in genere; ma oggi, con l’emergenza sanitaria del Covid-19, abbiamo bisogno dei dispositivi di protezione individuale (DPI) di cui dotare gli operatori per lavorare, non di meno di fondi perché, allo stato attuale il loro costo ha raggiunto prezzi esagerati».
«Normalmente – spiega il presidente dell’associazione – con ambulanze e mezzi speciali accompagniamo i cittadini da e per gli ospedali pubblici e privati per visite, accertamenti ed esami di qualsiasi tipo.
Purtroppo, oggi, per via della pandemia, i nostri trasporti sono soprattutto indirizzati agli ospiti delle case di riposo del circondario budriese sia pubbliche che private. Le persone che trasportiamo sono per la maggior parte infette da varie malattie, non ultimo il Covid 19. Ciò comporta che per essere in sicurezza ed evitare contaminazioni ogni operatore deve avere una dotazione di DPI, cioè dispositivi di protezione individuale, secondo le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, vale a dire guanti, mascherine, camici o occhiali, calzari e copricapo. Ogni sistema di protezione individuale livello base ha un costo di €14 a totale carico dell’associazione. Se poi il paziente trasportato fa l’ossigenoterapia, oppure l’aerosol, oppure è collegato a un respiratore, i DPI impiegati sono necessariamente di I° livello, il che comporta un costo per l’associazione di circa €38 per ogni operatore.
Per acquistare i DPI necessari per continuare ad erogare il nostro servizio abbiamo avuto più uscite di quante siano state le entrate delle offerte che riceviamo e abbiamo dovuto attingere ad una scorta “aurea” che era destinata ad ammortizzare eventuali imprevisti. Sono costi difficilmente sostenibili nel lungo periodo, considerato anche il fatto che noi non abbiamo aumentato la richiesta del contributo spese a trasporto per non essere di peso alle categorie già deboli economicamente; nell’arco di circa 40 giorni potremmo raggiungere l’insostenibilità economica, che precluderà l’operatività parziale o totale della nostra associazione. Il poco per noi che viene da tanti di Voi sarebbe un grandissimo aiuto che ci consentirebbe di continuare ad operare per aiutare le categorie più fragili e i tanti ospiti delle case di riposo che oggi, a causa del virus covid-19, si trovano in condizioni di salute molto precarie. La pandemia non finisce il 4 maggio, sarà una battaglia ancora lunga e costosa sia in senso finanziario che di vite umane».
