Eccoci con il secondo appuntamento del mese di marzo, mese che abbiamo voluto dedicare alla prevenzione della donna, prima, e dell’uomo, adesso. Non è nostra intenzione mettere in secondo piano la pandemia da coronavirus che stiamo vivendo né distogliere l’attenzione dai mille accorgimenti che siamo tenuti a seguire, ma crediamo che sia altrettanto importante non abbassare la guardia anche sul resto della nostra salute.
Quindi #restiamoacasa e approfittiamo di questo momento per dedicare pochi minuti alla lettura dei nostri consigli.
#insieme ce la faremo!
Poliambulatorio Il Girasole, Budrio.
Cosa è il PSA?
Il PSA (Antigene Prostatico Specifico) è una proteina quantificabile nel sangue e prodotta esclusivamente dalla prostata; per questo motivo può essere usato come indicatore di malattie prostatiche e viene popolarmente definito come l’esame della prostata.
Da un punto di vista fisiologico il PSA ha la funzione di mantenere la fluidità del liquido seminale favorendo, quindi, il movimento degli spermatozoi nel tratto vaginale.
Come si misura il PSA?
Tramite un semplice prelievo di sangue da effettuare dopo un digiuno di 3 ore.
Per ridurre il rischio di errore, è importante non effettuare l’esame quando si ha un’infezione delle vie urinarie in corso. Inoltre, non bisognerebbe svolgere un’intensa attività fisica (in particolare la bicicletta) o avere rapporti sessuali nelle 48 ore precedenti al dosaggio del PSA, poiché entrambe queste condizioni possono innalzare i livelli del parametro nel sangue.
Un PSA alterato è indicatore di tumore?
Il PSA aumenta per tutte le patologie prostatiche e/o per le patologie degli organi che circondano la prostata e pertanto è sbagliato considerarlo unicamente come un marcatore tumorale.
La causa più frequente di elevato incremento dei valori del PSA è infatti l’infiammazione o l’infezione. In caso di persistenza di valori alterati dopo eventuali trattamenti antibiotici o antiflogistici allora diventa indispensabile escludere come possibile causa il cancro della prostata.
Dopo un intervento radicale per tumore della prostata però il PSA diventa un accurato marcatore tumorale e il suo incremento sta a significare una sicura recidiva del tumore.
Cosa e quando è possibile fare per prevenire il tumore alla prostata?
L’unica modalità per ottenere una diagnosi precoce del carcinoma prostatico è effettuare il dosaggio del PSA una volta all’anno a partire da 50 anni (da 45 anni per chi ha una familiarità per il tumore della prostata) unitamente alla visita urologica.
Dalla valutazione dei valori potrà scaturire la necessità di sottoporre il paziente ad ecografia prostatica; nei casi dubbi è possibile effettuare una risonanza multiparametrica con eventuali biopsie prostatiche.
Dott. Claudio Ferri
Specialista in Urologia
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