Secondo l’OMS (organizzazione mondiale della sanità), negli ultimi trent’anni il numero di persone obese nel mondo è triplicato e si ritiene che ciò sia dovuto al consumo eccesivo di zuccheri e grassi.
Tuttavia, un recente studio americano condotto al National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases, ha evidenziato come ciò possa essere causato in realtà da un consumo di cibi ultraprocessati, come le zuppe già pronte, le carni trattate, gli yogurt aromatizzati, le barrette energetiche o le bevande zuccherate quasi onnipresenti nelle tavole delle diete moderne a causa di ritmi di vita sempre più frenetici.
Questi alimenti avrebbero la capacità di interferire sui segnali di collegamento intestino-cervello che influenzano il senso di sazietà facendo sì che le persone mangino di più del loro reale fabbisogno.
Lo studio dimostra come uno dei colpevoli dell’aumento dell’obesità sia il modo in cui i cibi vengono elaborati dalle case produttrici, alterando il gusto e il sapore, rendendolo più accattivante e alterando la percezione dell’energia ingerita, creando una sorta di “effetto droga”.
L’invito quindi è quello di lavorare su un ritorno ad uno stile di vita sano, cercando di preferire alimenti veri, vivi e “vitali” con alto valore nutritivo.