Lorenza Servetti, quando i migranti eravamo noi…

Lorenza Servetti, quando i migranti eravamo noi… Il ciclo dei Pomeriggi in Sant’Agata organizzati dal Circolo “Amici delle Arti” di Budrio prosegue domenica 10 aprile 2022, alle ore 16, nella chiesa di Sant’Agata di Budrio, via Marconi 35.

Questa volta il tema è Quando i migranti eravamo noi. Presentazione della ristampa arricchita del libro “Trenta giorni di nave a vaporedi Lorenza Servetti.

Dialoga con l’autrice Luisa Cigognetti (Università di Bologna). Letture a cura di Lucia Bonora.

 

L’emigrazione da Budrio e altri quattro comuni

Nel libro, ristampato a novembre 2020 arricchito dai risultati di nuove ricerche, l’autrice  tratteggia un ampio quadro dell’emigrazione da Budrio, Medicina, Molinella, Castenaso e Castelmaggiore verso le Americhe, tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento.

È il racconto di storie appassionanti ricostruite sulla base di documenti, lettere, testimonianze dei pronipoti di qua e di là dall’Oceano, raccolte pazientemente in vent’anni di studio. Storie di miseria, speranza,  riscatto,  delusioni e successi di centinaia di nostri concittadini.

Una ricerca avvincente che fa affiorare nomi, storie e struggenti lettere che esortavano i parenti rimasti a non partire per quell’inferno, maledicendo addirittura… Colombo.

Ma ci furono anche quelli che ce la fecero contribuendo con il loro lavoro allo sviluppo dei paesi di arrivo.

Il libro è in vendita presso le edicole e le cartolerie di Budrio. Il ricavato delle vendite  sarà devoluto  all’ambulatorio mobile di Emergency operante in Moldavia peri profughi ucraini.

Nella prefazione Enzo Spaltro, psicologo, accademico e autore televisivo italiano, scomparso lo scorso anno,scrive:

«leggere questo libro comporta ansietà, emozioni forti, brividi dietro la schiena, ragionamenti crudeli. Dopo averlo letto non siamo più gli stessi. Perché questo libro ci porta a pensare al momento presente in modo diverso. Ci ricorda qualcosa di cui ci siamo dimenticati. L’emigrazione di massa della fine dell’Ottocento».

Ingresso libero

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