Spesso associamo la parola “grasso” a qualcosa di dannoso e da evitare nella nostra alimentazione. Molti studi invece sostengono che un consumo adeguato ed equilibrato di grassi buoni sia da preferire rispetto ad uno eccessivo di zuccheri raffinati.
Tra questi sentiamo spesso parlare dei famosi omega-3 (acido alfa linoleinco) e omega-6 (acido linoleico) definiti anche acidi grassi essenziali perché il corpo non può produrli e deve introdurli solo con l’alimentazione. I primi sono contenuti soprattutto nel pesce azzurro: salmone, sardina, trota, sgombro, aringa. I secondi invece sono di origine vegetale: mandorle, spinaci, tofu, soia, semi di girasole, semi di zucca, semi di sesamo, olio d’oliva, e costituiscono un’ottima alternativa per i vegani. Più raramente invece sentiamo parlare degli omega 9 che, a differenze dei precedenti, non sono definiti acidi essenziali ma sono molto importanti perché servono per ridurre il livello di colesterolo “cattivo” nel sangue. Essi sono contenuti nell’olio d’oliva e anche nell’ avogado: frutto altamente calorico (fino a 80 ckal in 50 gr!) ma con elevate proprietà nutrizionali. Esso infatti è ricco di fibre, potassio, magnesio, zinco, manganese e fosforo, non mancano anche le vitamine in particolare la vit. A, C, e, K, B5 e B6. L’avogado proviene dall’ America Centrale dove viene utilizzato per ogni specie di pietanza mentre da noi è meno conosciuto. Se usato con moderazione invece, è particolarmente indicato nella dieta per chi soffre di diabete, ipertensione e ipercolesterolemia. Del frutto si mangia solo la frutta e non il nocciolo e la buccia. In cucina si presta a numerosi piatti sia come salsa dal gusto delicato (la famosa guacamole) che come condimento per un fresco piatto di insalata oppure per una gustosa merenda per i bambini. Lo sapevi che il termine avocado deriva dallo spagnolo “aguacate” che significa testicolo, poiché nasce e cresce in coppia?