Nel 1899, il gigante farmaceutico Bayer introdusse sul mercato l’aspirina; questo medicinale deriva da una curiosa sostanza estratta dalla corteccia del salice bianco (Salix alba), da chimici francesi e tedeschi nel XIX secolo, che venne denominata “salicina”.
Questo portò alla scoperta dell’acido acetilsalicilico nel salice, ma anche nell’olmaria (Filipendula ulmaria) il nostro eroe della strada.
Ma partiamo dall’inizio: attualmente l’olmaria è quasi del tutto ignorata, ma in passato era molto conosciuta e salvaguardata. Denominata originariamente da Carl Linnaeus Spirea ulmaria divenne importante quando, intorno al 1845, Hermann Kolbe riuscì per primo a isolare l’acido salicilico, per distillazione dai fiori.
Sapete che nella storia dell’aspirina compare anche un italiano? Il chimico italiano Raffaele Piria che grazie ad un paziente metodo di ricerca sperimentale riuscì a scoprire la struttura chimica della salicina. E che il suo nome Spirea deriva da “speira” che significa spirale riferendosi proprio alla forma dei fiori?