Conoscete la minestra nel sacchetto (minestra nel sacco o semplicemente minestra al sacco)? Si tratta di una variante della zuppa imperiale, una ricetta davvero molto antica, tipica delle colline che separano la Romagna dall’Emilia. Ed è una ricetta che, con molte varianti, si ritrova anche nelle consuetudini contadine di altre città del nord e persino nella tradizione partenopea si può trovare qualcosa di simile.
Nello specifico si tratta di una zuppa composta da brodo di carne nel quale si cuoce un impasto morbido, e proprio perché così morbido, l’unico modo di immergerlo nel brodo evitando che si sfaldi è contenerlo in un sacchetto di stoffa (s
olitamente tela fatta in casa o lino) in modo da bloccarne la fuoriuscita durante l’ebollizione.
Una volta cotto si ottiene una sorta di polpettone che viene poi tagliato a cubetti e servito nel suo brodo.
La ricetta è stata decretata dall’Accademia Italiana e depositata presso la Camera di Commercio di Bologna, Palazzo della Mercanzia.
Ingredienti
- 3uova
- 250 gr di pane grattugiato (c’è chi usa il pane secco ammorbidito nel latte)
- 200 g di parmigiano grattugiato
- 40 g di burro fuso
- sale, pepe, profumo di noce moscata
Amalgamare il tutto e avvolgerlo in un telo di cotone e immergerlo in un buon brodo.
Lasciare cuocere lentamente per circa un’ora. Togliere l’impasto dal telo e farlo raffreddare, tagliare a dadi (1 cm di lato) e versare nel brodo bollente e far cuocere; servire subito con una abbondante spolverata di formaggio.In alcune case, qualunque di queste ricette venga preparata, c’è l’usanza di inserire nell’impasto anche la scorza grattata di limone. La stessa usanza che distingue il Passatello Romagnolo dal Passatello Bolognese; in Romagna la scorza di limone è obbligatoria, nel territorio Bolognese dipende invece dalle abitudini delle singole famiglie. Nelle case contadine se ne preparava in quantità e poi seccava in piccoli cubetti, e si conservava per i giorni a venire facendola rinvenire nel brodo.