Vorrei iniziare chiedendole della ricerca di positività nel sua raccolta di poesie, specialmente in quel momento crepuscolare della vita che molte persone percepiscono come il capolinea del proprio percorso personale. Cosa può dirci a riguardo?
La mia ricerca di positività nasce dall’idea che il crepuscolo, spesso visto come un avvicinarsi alla fine della vita, possa invece essere un momento di grande dolcezza e riflessione. Come la luce del giorno che cede alle ombre del tramonto, questo momento ha in serbo una carezza per l’uomo, fatta di ricordi e contemporaneità.
Questo è davvero affascinante. Come si riflette questo concetto nella sua raccolta “La carezza del tramonto”?
“La carezza del tramonto” è un viaggio attraverso la mia vita, un percorso segnato da destino e scelte personali. Uso parole evocative e incisive per descrivere le esperienze che mi hanno formato. La raccolta esplora temi esistenziali importanti e universali, arricchiti da una cultura di sostegno e una musicalità che dà una metrica naturale alle mie liriche.
Nella sua opera ci sono anche poesie civili, sociali e politiche. Può parlarci di queste?
Certamente. Le poesie civili, sociali e politiche rappresentano una parte importante della mia sensibilità tematica. Tratto argomenti come l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e il tragico fenomeno del femminicidio, come nella lirica “A morire fu il rispetto”. Questi temi contribuiscono a rendere la mia opera più completa e riflettono la mia preoccupazione per le ingiustizie del mondo.
Lei dedica anche parole al territorio della “Bassa”. Che ruolo hanno i luoghi nella sua poesia?
I luoghi hanno un ruolo fondamentale nella mia poesia. Non posso dimenticare i luoghi che hanno nutrito le mie radici e il mio modo di essere. Nella mia raccolta esprimo parole tristi per i cambiamenti geografici e sociali avvenuti nel territorio della “Bassa”. Questi luoghi, pur cambiati, rimangono parte integrante del mio essere e della mia ispirazione poetica. Considero la poesia un mezzo potente per esplorare e condividere esperienze umane. Spero che la mia raccolta possa toccare e ispirare chi la legge, come ha fatto con me nel processo di scrittura.
Sante Serra nasce a Bologna. Dopo aver acquisito la maturità tecnica, ha operato come dirigente di stabilimento nel settore elettronico e automobilistico. Diplomato in psicografologia al corso biennale presso la “Scuola esperti scritture” di Bologna. Ha frequentato il Laboratorio poetico biennale tenutosi presso l’Università “Primo Levi” di Bologna. Appassionato di letteratura italiana, ha sempre nutrito interesse per la scrittura, la poesia e il teatro. Dedica la maggior parte del proprio tempo, organizzando eventi e concorsi letterari nazionali e internazionali, nonché curatore di presentazioni e reading poetici. Operatore culturale, critico letterario, Presidente dell’Associazione Amici di Dino Sarti e del Premio Letterario Internazionale di Poesia e Narrativa “Dino Sarti”. Scrive sulla rivista trimestrale Il Mondo che c’è” per la quale cura la pagina letteraria. Componente di Giuria di prestigiosi Premi letterari. Ha curato antologie poetiche e di narrativa, nonché l’editing di romanzi. Le sue opere sono incluse in numerose antologie poetiche di autori vari e riviste letterarie; ha ottenuto a tutt’oggi più di trecento riconoscimenti (92 podi ufficiali, premi della critica, menzioni d’onore, premi speciali) a livello nazionale ed internazionale, risultando vincitore assoluto in 33 concorsi, in otto anni di attività…