Il generale Figliuolo a Imola

Martedì 1° agosto, nel primo pomeriggio, presso la sala consiliare del Comune di Imola, il generale Francesco Paolo Figliuolo ha tenuto una breve conferenza stampa per fare il punto sulla ricostruzione dei danni provocati dalle alluvioni dello scorso maggio. La conferenza è seguita a un nuovo sopralluogo nelle zone della Motta e di Selva Malvezzi e a un’assemblea che ha visto la presenza dei sindaci dei comuni colpiti, del sindaco metropolitano Matteo Lepore, del presidente regionale Stefano Bonaccini e della  vicepresidente Irene Priolo.

Copertura finanziaria per le opere di ricostruzione e rimborsi ai Comuni

Il commissario che si occuperà della ricostruzione ha dichiarato che è allo studio la ricognizione dei ristori delle somme che i Comuni hanno anticipato per far fronte alla primissima emergenza. Stando a quanto da lui asserito, i rimborsi I Comuni potranno iniziare dai primi di settembre.
«In parallelo – ha dichiarato Figliuolo –  stiamo perimetrando i lavori da fare con urgenza  sul territorio, per mettere in posa le opere nel 2024».
Opere per le quali il generale ha garantito di aver ricevuto dal governo capienza finanziaria, così come per l‘esigibilità 2023, che comprende anche la percentuale prevista per la progettazione delle opere. A tale proposito, Figliuolo ha comunicato che, nella stessa mattinata ha arruolato l’Università di Bologna per la ricostruzione post-alluvione. All’Alma Mater ha infatti sottoscritto con il rettore Giovanni Molari un accordo di collaborazione che permetterà all’Ateneo di mettere a disposizione della struttura commissariale le sue competenze tecniche e scientifiche per la ricostruzione e il recupero dei territori di Emilia-Romagna, Marche e Toscana devastati da allagamenti e frane a maggio scorso. L’intesa prevede la costituzione di gruppi di lavoro specifici ai quali potranno partecipare professori, ricercatori, assegnisti di ricerca e personale tecnico di laboratorio.

I comuni esclusi potranno essere reintegrati

Figliuolo ha anche assicurato piena collaborazione e confronto con il sotto-commissario Stefano Bonaccini e ha infine ricordato che per i Comuni al momento esclusi «nella conversione in legge del decreto, all’articolo 20 bis, è previsto che il commissario, sulla base di ricognizioni e di richieste provenienti dai territori, possa rivedere la valutazione entro due mesi e quindi proporre al ministro per la Protezione civile e del mare la possibilità di inserire quelli che hanno titolo per essere indennizzati».

Ancora incerti gli indennizzi a privati e imprese

Più vago è stato nel definire il sostegno alle imprese e cittadini, dichiarando che non c’è tutta la copertura finanziaria e che, nel frattempo,  – con procedure veloci e trasparenti – sarà adottato un modello per calcolare l’entità dei danni.

A tale proposito Stefano Bonaccini ha espresso grande preoccupazione per i mancati stanziamenti a imprese e privati, sottolineando che servono certezze e tempi precisi merito a questi indennizzi poiché a tutt’oggi sono arrivati solo i primi 3000 euro a 11mila famiglie.

Per cittadini e imprese che hanno perso tutto, o quasi, secondo quanto riferito da Bonaccini, il governo parla di uno stanziamento di 120 milioni, a fronte di una stima di danni dell’ordine di alcuni miliardi di euro.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest