Il primo maggio del 1890, il settantottenne Quirico Filopanti, consigliere comunale e deputato alla Camera tra le fila repubblicane, si cacciò in un guaio.
Con un manifesto scritto di suo pugno nel tentativo di convincere gli operai bolognesi che avrebbero manifestato nella “prima festa della fratellanza mondiale degli operai” alla calma, alla temperanza e alla moderazione, si unì agli stessi manifestanti e fu anch’egli vittima della repressione della polizia intervenuta per sciogliere la manifestazione.
Bononia ridet, la rivista rivista degli universitari bolognesi di tendenza socialista e anarchica, dedicherà la prima pagina alla manifestazione della Società Operaia titolando una vignetta satirica “hanno sciolto persino Filopanti”.