La pianta:
Si chiama Glechoma hederacea, una pianta erbacea perenne comune della nostra campagna. Leggermente profumata, pianta che per il passato ha trovato largo utilizzo nella medicina popolare per il contenuto di olio essenziale. Ha proprietà benefiche come astringente, febbrifuga, stimolante, diuretica, agisce contro gastriti, infiammazioni delle vie urinarie, malattie della pelle. Gli steli freschi si consumano nei lessati o nelle minestre, ottimo atromatizzante per insalate, ricotta, e patate. In pratica una farmacia in mezzo ai prati selvaggi! Dimenticavo, stropicciatevi le mani con la Glechoma , rimarrà un gradevole profumo sulla vostra pelle!
Dove si trova:
Si trova nei prati incolti in particolare dove sono parzialmente ombreggiati, lungo i fossi, in zone umide dove da metà marzo a tutto aprile manifesta una splendida fioritura.
Curiosità:
In epoche remote la Glechoma veniva utilizzata per sconfiggere la pazzia. I monaci in Germania la utilizzavano per abbattere la peste e le ulcerazioni in genere. Descritta da secoli nei testi riguardanti la botanica: nel quattrocento il Liber de simplicibus di Niccolò Roccabonella racconta della droga Ardillo estratta dalla Glechoma, nel cinquecento ne l’ Herbario volgare di Venezia il primo documento di medicina dei semplici in lingua volgare.
La leggenda racconta che nella notte del 30 aprile detta della Valpurga notte dedicata al culto del diavolo e della magia, servisse per vedere le streghe!