Elsa Silvestri e la storia del museo archeologico

Sabato 19 ottobre,  ore 16  – Museo archeologico e paleoambientale Elsa Silvestri, via Mentana, 32, appuntamento con:

La storia del museo dalle sue origini ad oggi: la figura e l’opera della professoressa Elsa Silvestri, i primi ritrovamenti di reperti nelle campagne di Maddalena, Bagnarola, Granarolo e Cà dell’Orbo, l’esperienza formidabile del ‘’suo’’ gruppo di appassionati e giovani archeologi  nei lavori di scavo, ricerca, pubblicazioni, attività scientifica. La mostra e il convegno ‘’le tracce del sacro’’. A cura di Malva Miccoli e Patrizia Soverini, insegnanti che hanno avuto il privilegio di conoscere personalmente Elsa Silvestri e di collaborare con lei.

Sarà un’occasione per scoprire o ricordare la storia che lega Budrio a Elsa Silvestri, giunta a Budrio come insegnante di Scienze Matematiche, ma destinata a lasciare un segno indelebile nel campo dell’archeologia, sua vera e grande passione.
Nata a Bologna nel 1921, Elsa inizia a collaborare con vari gruppi di ricercatori alla fine degli anni ’40, instaurando un legame particolare con l’archeologo Renato Scarani. Partecipa a importanti scavi a Faenza, Mirandola e San Giovanni in Galilea, distinguendosi per la sua vivace intelligenza. Parallelamente, continua la sua carriera scolastica che, dopo anni di insegnamento a Cesena e Bologna, la porta a Budrio.

Elsa Silvestri a Budrio

A Budrio, Elsa trova un terreno fertile per nuove scoperte. Gli studenti, contagiati dalla sua passione, iniziano a portarle reperti, incrementando il loro interesse per l’archeologia. In un contesto di rinato entusiasmo per le scoperte archeologiche (le scoperte del Conte Gozzadini verso la metà dell’Ottocento, avevano tracciato un solco profondo nelle generazioni future), Elsa diventa un punto di riferimento per la comunità. Nel 1961 viene nominata Ispettore Onorario della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, collaborando con esperti come Guido Achille Mansuelli e Gino Vinicio Gentili. Insieme, danno vita ai primi scavi sistematici a Maddalena di Cazzano, Bagnarola, Granarolo e Cà dell’Orbo, trasformando reperti in simboli delle radici storiche locali.

La meticolosità di Elsa nel condurre le sue ricerche porta alla scoperta di numerosi resti di insediamenti rurali e di antiche maglie centuriali. Condivide queste scoperte con entusiasmo durante conferenze e incontri, collaborando con esperti come Giancarlo Susini e l’archeologo francese Chevalier.

Un sogno che diventa realtà

Prosegue il suo lavoro a Castenaso, Villanova e Quarto Inferiore, guidando un gruppo di giovani che affettuosamente chiama “i suoi ragazzi”. Con il loro aiuto, Elsa realizza il sogno di un museo che custodisca i reperti scoperti. Questo sogno si concretizza nel 1982 con l’apertura del Museo Civico Archeologico e Paleoambientale di Budrio.

Negli anni ’90, Elsa pubblica “Le tracce del sacro” e, con l’occasione, a Budrio viene organizzato un convegno interregionale, che segna un’importante tappa per la ricerca archeologica locale. Nel 2003 riceve il Premio Città di Budrio per il suo instancabile impegno. Nel 2006 si dedica alla valorizzazione dei cimeli risorgimentali della famiglia Cocchi. Nel 2008, viene nominata Conservatore Onorario del Museo Civico Archeologico e Paleoambientale, ampliando le sezioni dedicate all’Età del Bronzo, all’Età del Ferro e agli studi paleoambientali.

Elsa Silvestri muore il 22 aprile 2010, ma il suo straordinario lascito continua a vivere. Un anno dopo, il 21 maggio 2011, il museo che lei stessa ha contribuito a fondare e far crescere viene intitolato in suo onore, a testimonianza del profondo legame tra la sua opera e la comunità di Budrio.

Nella foto: uno scatto al Teatro Consorziale di Budrio durante l’inaugurazione del Convegno Interregionale Le tracce del sacro svoltosi al dal 26 al 28 febbraio 1999.
Da sinistra, Sua Eminenza Vescovo Ausiliario di Bologna Ernesto Vecchi, il Sindaco di Budrio Gianfranco Celli, Elsa Silvestri, l’Assessore alla Cultura del Comune di Budrio Giovanna Mengoli (Arch. Ezio Venturoli).

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