Anche gli alunni delle classi 2G e 2I della Scuola Secondaria di I grado Quirico Filopanti di Budrio hanno partecipato al concorso Cronisti in classe 2024, organizzato da Il Resto del Carlino con un articolo dedicato alla figura di Fedora Servetti Donati.
Il concorso, che consiste nel produrre una pagina di giornale, oltre che in diverse città italiane, è aperto alle scuole di Bologna e provincia. Partecipando, i ragazzi ricevono copie gratuite del quotidiano, approfondiscono temi d’attualità, e possono mettersi alla prova avendo l’opportunità di scrivere una vera pagina di giornale. Le nostre “Quirico Filopanti” vi partecipano da anni con ottimi risultati (nel 2023 hanno vinto il primo premio!).
Fedora Servetti Donati: «la mia patria sono stati i libri»
Fedora Servetti Donati nacque a Budrio il 6 aprile 1912 da una famiglia di modeste condizioni, in cui si parlava solo il dialetto. Frequentò la scuola elementare di Budrio, ma per i primi mesi non parlò e di questo le sue maestre erano molto preoccupate, non sapendo che Il suo silenzio era dovuto al fatto che non conoscesse la lingua italiana. Ben presto però diventò un’alunna modello,curiosa di tutto ciò che la circondava. In quegli anni nacque la sua passione per i libri. Continuò a scrivere fino a pochi giorni prima della sua morte e sulla sua lapide volle incisa la frase “La mia patria sono stati i libri”. Frequentò anche la sesta, la settima e l’ottava (che corrispondono alle medie di oggi), ma per un lungo periodo dovette restare a casa per assistere la mamma gravemente malata. Nonostante questo, conseguì eccellenti risultati scolastici. Dopo quegli anni avvenne una cosa importante; alcuni cittadini di Budrio fecero una colletta per permetterle di frequentare il Liceo, prima a Budrio e poi a Bologna. Dopo la maturità classica, si laureò in Lettere e poi iniziò a insegnare alle scuole medie. Per lei era importante instaurare un buon rapporto con i suoi alunni, come conferma la lettera che la mamma di un suo studente scrisse a un settimanale, lodando le sue doti di insegnante. La sua passione per le ricerche storiche iniziò quando aiutò sua figlia Lorenza a svolgere una ricerca scolastica su Budrio. A quel tempo c’erano pochissimi testi sulla storia del nostro paese, così Fedora iniziò a frequentare gli archivi locali e quelli di Bologna facendo molte scoperte; in questo modo iniziò la sua vita di storica. Sosteneva che anche un sasso possa raccontare una storia e così, meticolosamente, annotava tutto ciò che proveniva dalle fonti e le confrontava. Fedora donò al Comune di Budrio tutti i libri che aveva scritto per ringraziare la comunità di averle offerto una grandissima possibilità: quella di studiare. Nel 2005 le è stata intitolata la scuola primaria di Budrio, che tanti di noi hanno frequentato (nella foto).
2I: M.Accursi, J.Arawore, M.Binassi, R.Clericò, S.Dalfiume, E.Domenicali, A.Ettabai, T.Fatima ,L.Ferlisi, B.Fortuzzi, A.Khay, E.Leggio, C.Magosso, V.Massarenti, W.Mohy, D.Oftici, G.Poma, L.Poli, A.Scarnà, L.Tozzi,E.Vita,L.Zandi
2G: Hait H.A., Amoroso A., Ansaloni A., Arif A., Bertoul V., Brunelli L., Coiro D., Gatti L., Generali A., Gorgoni V., Gorini A., Guzzinati N., Longhi M., Luongo M., Marchegiano N., Mingoni S., Mohamed M. M., Napodano L., Padoan L., Sarti G.C., Silletta M., Testoni S.
Professoresse Michela Gironi e Maria Valentini
Intervista a Lorenza Servetti, figlia di Fedora
Lorenza, che rapporto aveva sua madre con la scuola? Il primo giorno di elementari indossava un cappottino fatto con la stoffa di un mantello militare donato a suo padre – alla fine della Prima Guerra mondiale – da un prigioniero austriaco mandato a lavorare con lui, per ringraziarlo di averlo accolto nella sua casa non come un nemico, ma come una “persona”. Era timida e riservata, perché non conosceva l’italiano. In seguito, si appassionò allo studio. Quando poi divenne insegnante, tentò sempre di insegnare trasmettendo le informazioni in modo semplice ed appassionando gli alunni allo studio delle sue materie. Poi si dedicò alle ricerche storiche su Budrio. Proprio per questi suoi studi il Comune di Budrio le ha intitolato la Scuola Primaria.
Quali erano le sue grandi passioni? I libri e la poesia, in particolare il poeta Pascoli. Era una grande lettrice interessata alla cultura: trascorreva tante giornate alla Biblioteca dell’Archiginnasio, dove copiava interi libri per poterli poi rileggere più volte, poiché non aveva la possibilità economica di comprarli.
Qual era il suo metodo di lavoro come storica? Mia madre voleva dare voce alle “storie di gente che non ha storia”, dietro ogni persona, ogni luogo, ogni parola, c’era un pezzo di storia da scoprire. Per questo ricercava, osservava, intervistava persone comuni. Agiva con rigore scientifico, ma anche con grande intuito e confrontava la storia nazionale con quella locale. Possiamo considerarla un’antesignana della Public History. Da ogni ricerca ne nascevano altre ed ogni volta donava ai Budriesi il frutto del suo preziosissimo lavoro.
Se Fedora potesse parlare ai giovani di oggi, cosa direbbe loro? Raccomanderebbe loro di amare, rispettare e conservare la propria terra, la propria cultura e le proprie tradizioni, perché “Nella gente, nelle piante, nella terra, c’è qualcosa di tuo”. Ringraziamo di cuore Lorenza Servetti perché con la sua testimonianza, ci ha fatto conoscere il grande lavoro e la grande personalità della madre: Fedora Servetti Donati.
«Ecco gli ingredienti per fare la storia locale»
A chi chiedeva a Fedora quali fossero gli ingredienti necessari per la buona riuscita di ogni ricerca, lei rispondeva:
“…calda passione per la ricerca storica, base culturale di seri studi storici, un rapporto intenso e vitale con i luoghi della ricerca, cura delle immagini e delle illustrazioni”, senso critico vigile e intendimento scientifico, infine una scrittura semplice e chiara, in uno stile lontano da ogni astrattezza”.
A vent’anni dalla sua scomparsa, il Comune di Budrio, in collaborazione con la figlia Lorenza e con la storica Luisa Cigognetti, le ha dedicato una interessantissima mostra presso le Torri dell’Acqua, che rimarrà aperta fino al 7 Aprile. Siete tutti invitati!
Fino al 29 marzo è possibile votare l’articolo, e contribuire a far vincere la nostra scuola! Votiamo anche l’articolo che le classi 3 D e 3 E insieme alle docenti tutor Michela Gironi e Franca Martinelli, hanno dedicato alla violanza di genere.