L’arancione scuro non bastava più e dopo l’odierna Conferenza Metropolitana dei sindaci, la decisione è presa: i 55 comuni della Città Metropolitana da giovedì 4 marzo e per 18 giorni entrano in zona rossa.
Del resto, la situazione degli ospedali denunciata da Paolo Bordon, direttore generale dell’Azienda Usl di Bologna, non lasciava scampo: 850 ricoverati, il numero più alto dall’inizio della pandemia.
Rispetto all’arancio rinforzato, che già prevedevano no agli spostamenti, anche all’interno del proprio comune, no alle visite a parenti e amici, se non per motivi di salute, lavoro e comprovate necessità, e limitazioni alle lezioni in presenza, sul modello di ciò che in sostanza avviene in zona rossa, fatta eccezione per i servizi educativi 0-3 anni e le scuole d’infanzia che restavano aperte, le nuove misure prevedono:
• chiusura di barbieri e parrucchieri e dei negozi (salvo per le categorie: farmacie, tabacchi, alimentari, ferramente)
• chiusura delle scuole d’infanzia, le uniche fino ad oggi in presenza
• salvi l’asporto e le consegne a domicilio per bar e ristoranti.
Ecco le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola:
“Oggi pomeriggio si è riunita la Conferenza dei Sindaci della Città metropolitana. La decisione unanime dei Sindaci, condivisa con la Regione, è stata quella di adottare domani un provvedimento per rendere l’area metropolitana zona rossa con decorrenza da giovedì 4 marzo a domenica 21 marzo.
A livello nazionale la soglia critica è considerata a partire da 250 casi ogni 100 mila abitanti, soglia abbondantemente superata in tutti i nostri Comuni.
I dati sull’ultima settimana di febbraio nel territorio dell’Ausl di Bologna (elaborati quindi successivamente alla decisione della zona arancione scura) è di 400 casi di media ogni 100mila abitanti, con 13 Comuni sopra i 500 casi e la media del Distretto Appennino di 584.
La preoccupazione dei Sindaci è molto alta ed è condivisa anche dai Primi Cittadini delle zone meno colpite del territorio, e per questo occorre intervenire con urgenza.
Nel provvedimento della Regione saranno compresi anche i nidi e le scuole d’infanzia, oltre alle attività commerciali non essenziali.
Il tema dei comportamenti individuali è più che mai fondamentale. L’appello che facciamo è che le persone escano di casa solo per recarsi al lavoro, per necessità e per motivi di salute, e che siano rispettate le norme sanitarie individuali.
A nome dei Sindaci di tutta la Città metropolitana di Bologna chiedo al Governo di accelerare il piano di vaccinazione in tutti i modi possibili e di prevedere adeguate integrazioni economiche per le attività coinvolte dal provvedimento di zona rossa che adotterà la nostra Regione, così come i congedi parentali anche retroattivi per i genitori”.