Carlo, successo a briglia sciolta

Una bella storia di vita quella di Carlo Mainardi, per tutti Carletto. Una storia che comincia a scriversi con una passione, quella per il cavallo, e che prosegue con la forza di trasformare le insicurezze in determinazione e l’emotività in talento, fino a intraprendere, ancora giovanissimo, una carriera che si prospetta molto promettente. Il suo percorso di studente, giunto al quarto anno di università in Veterinaria, gli ha infatti già regalato tante soddisfazioni.

Un libretto senza sbavature, un assegno di tutorato per supportare gli studenti dei corsi triennali della facoltà e l’annovero tra i 200 migliori studenti di Unibo. E come se tutto questo non bastasse, proprio in questi giorni, una borsa di studio tra le più importanti a livello europeo, che premia le eccellenze negli studi veterinari. Si tratta di un contributo economico che la Federazione europea dei veterinari ha assegnato a soli trenta studenti in tutta Europa. Carlo è tra questi e con questa borsa potrà sostenersi nel percorso ad ostacoli per la specializzazione che lo attende dopo la laurea.

 

Dopo l’ippica l’ippiatria

È nel momento più difficile della sua adolescenza, segnato dalla separazione dei genitori, che Carlo riceve in regalo dal padre un cavallo. Lo chiama Air Force One, come l’aereo presidenziale americano, e il cavallo diventa molto più di una bella passione sportiva, trasformandosi in amico e terapeuta. A contatto con il corpo di Air Force One, in un rapporto simbiotico, Carlo scarica le proprie tensioni, riesce a superare i traumi emotivi e a sviluppare capacità latenti e insospettate. Quando Air Force One all’improvviso muore, Carlo sta preparando il test d’ingresso a Veterinaria, ma ha già imparato a trasformare il dolore in forza e autostima.

“La vita da quel momento per me diventa una sfida, una corsa faticosa e a ostacoli per mantenere una promessa fatta a Air Force One: renderlo fiero di me”.

 

Abbiamo tutti le nostre macchine del tempo. Alcune ci riportano indietro, e si chiamano ricordi. Altre ci portano avanti, e si chiamano sogni. Carlo si gira indietro per trovare l’energia di guardare avanti e con la borsa di studio appena ottenuta pensa già al suo nuovo obiettivo, la specializzazione in ippiatria, ovvero l’ortopedia del cavallo.

“Ho ottenuto un piccolo ma al tempo stesso grande risultato che condivido con le persone per me importanti: i miei genitori, il mio cavallo, mio nonno Silvito, che mi hanno spronato ad alzare l’asticella. Da piccolo sognavo di diventare il veterinario della Nazionale italiana…” – racconta ridendo Carlo.

Ormai abbiamo imparato anche noi la lezione, a Carlo i sentimenti misurati stanno stretti. Gli piace sognare in grande, correre sulle nuvole, usare colori fuori dai margini e trasformare i sogni in realtà.

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