Budrio ricorda Augusto Majani (Nasìca)

Dal 28 settembre al 17 novembre 2019, per celebrare il 60º anniversario della morte di Augusto Majani (Nasica), Budrio dedica al pittore, disegnatore, illustratore, docente, caricaturista, una nuova importante mostra per far scoprire la grandezza dell’uomo e dell’artista e nel contempo per svelare nella sua interezza il Fondo Majani: oltre trecento tra oli, disegni, prove d’autore, schizzi, documenti, caricature, carte, e tanti altri materiali anche inediti dell’artista appartenuti alla figlia Franca e acquistati presso gli eredi dal Comune di Budrio nel 2000.

La mostra, a cura di Alessandro Molinari Pradelli, grande conoscitore ed esperto di Majani, organizzata dalle associazioni locali Circolo Amici delle Arti e Senza Confini, e con il patrocinio del Comune di Budrio, si articola in tre diverse sezioni tematiche distribuite rispettivamente nei tre spazi museali più rappresentativi della
cittadina:

1) “Majani in famiglia: da Budrio a Buttrio – Chiesa di Sant’Agata
Inaugurazione sabato 28 settembre ore 17.00

2) “Majani pittore, professore d’Accademia, illustratore” Pinacoteca Inzaghi
Inaugurazione sabato 28 settembre ore 18.00

3) “Majani in vetrina” – Sala Rosa Palazzo Medosi
Inaugurazione sabato 5 ottobre, ore 17.00
Majani ritorna dopo le due grandi mostre più recenti a lui dedicate a Budrio: Augusto Majani pittore, illustratore
e uomo di spirito del 2002 e Ritorno a Budrio – L’arte di Augusto Majani (1867-1959) del 2007.

Nato a Budrio il 30 gennaio 1867, fu Preside dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, maestro del grandissimo Giorgio Morandi, assiduo frequentatore dei circoli giornalistici e dei caffè letterari, della libreria Zanichelli, rifugio di Carducci, Stecchetti, Panzacchi, appassionato spettatore della vita teatrale e musicale del suo tempo, giovane redattore del primo “Il Resto del Carlino” di piazza Calderini, testimone e cronista di una Bologna che voleva diventare moderna, ma rimpiangeva i vecchi tempi.

Era la Bologna del sindaco Dallolio e di Alfonso Rubbiani, che fu anche assessore comunale a Budrio, di trasformazioni urbanistiche epocali, come l’abbattimento delle mura e l’allargamento della cinta daziaria o il restauro di importanti monumenti cittadini, ma anche di tipi umani caratteristici, simili a quelli creati dagli amici
letterati: il cardinal Lambertini o la Sgnera Cattareina di Alfredo Testoni, il Sgner Pirein di Antonio Fiacchi…

Mentre Majani a Budrio dipingeva il ritratto di “Filopanti” e nel 1896 una pala d’altare per la Chiesa dei Cappuccini raffigurante “La Sacra Famiglia con S. Francesco” ed esponeva alle Biennali veneziane, il suo alter ego “Nasica”, lo pseudonimo che aveva scelto per la sua attività artistica legata all’illustrazione e alla caricatura,
sfornava manifesti e cartoline liberty sull’Idrolitina Gazzoni o la premiata Pasticceria Viscardi, reiterava caricature mai troppo irriverenti, allestiva meeting goderecci a base di lambrusco e tagliatelle, faceva muovere e parlare persino le statue di Bologna: il Gigante, Galvani e la sua rana, Ugo Bassi… ecc.

L’intento della mostra è quello di contribuire a far conoscere il nostro grande artista alle giovani generazioni, a rafforzare il senso di appartenenza ad un paese di lunga tradizione storica-artistica e culturale; soprattutto a sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della conservazione, tutela, promozione di quel grande patrimonio
che Budrio possiede.

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