Dal 1911 punto di riferimento per la comunità budriese
Tra i patrimoni culturali budriesi non si può certo dimenticare la Corale “Vincenzo Bellini”, che dal 14 aprile 1911 è protagonista di una meravigliosa avventura musicale. Da 108 anni la Corale rappresenta un punto di riferimento per l’intera comunità budriese, che ha sempre trovato nella storica Società una roccaforte della coesione sociale e un baluardo pronto a difendere l’identità locale, legandola – attraverso l’universalità delle sette note – a scenari più ampi, praticamente sconfinati.
I rapidi mutamenti generazionali, la complessa congiuntura economica degli ultimi anni e la morte di Paola Rambaldi – che, come Presidente e grande appassionata, ha donato dinamismo alla Corale – hanno complicato l’esistenza della Società. Nell’ultimo decennio ci si deve confrontare con un calo considerevole del numero dei coristi, in particolare per quanto riguarda le sezioni maschili. Attualmente la Corale può contare su circa trenta coristi, che fanno registrare un’età media abbastanza avanzata, denotando un’evidente mancanza dell’auspicato ricambio generazionale.
Nonostante queste problematiche, la Società riesce a dare corpo ad un consistente programma di appuntamenti musicali. I coristi oggi mantengono viva una tradizione che ha radici lontane e profonde: nel 1787 nasce a Budrio un’Accademia Filarmonica, che prosegue la propria attività fino al 1827. Il notevole riscontro avuto da questa istituzione getta le basi per gli sviluppi futuri delle organizzazioni musicali budriesi. Nel 1884 viene fondata una Società Corale, che inizialmente è diretta da Federico Bagnoli, musicista e membro del primo Concerto di Ocarine.
Questa esperienza si protrae soltanto per circa un decennio, ma ha il grande merito di nutrire il desiderio di un coro stabile da parte di Budrio. Nel 1911 alcuni giovani pieni di passione riescono a formare un gruppo di quaranta persone, che danno vita alla Corale intitolata a Vincenzo Bellini. I membri di questa società appartengono a eterogenee estrazioni sociali, idee politiche e sensibilità religiose, ma scelgono di far prevalere l’amore per la musica, divenendo così protagonisti di un esempio di aggregazione sempre attuale. Il primo direttore della Corale è Cesare Testi – già maestro della Banda Municipale e del Concerto delle Ocarine – che per mesi istruisce i soci e li prepara al debutto ufficiale della “Vincenzo Bellini”, avvenuto il 20 aprile 1912 al Teatro Consorziale di Budrio in occasione del centenario dalla nascita di Quirico Filopanti.
La vitalità della Corale prosegue fino ad ora con straordinari risultati, dovuti all’impegno costante degli interpreti, sempre disposti a dedicare tempo al canto e a Budrio. Difendere questa importante Istituzione significa tutelare le peculiarità budriesi, proteggendole dalla feroce omologazione.
Chiunque può dare il proprio contributo sotto varie forme, tra cui quella di diventare corista: è sufficiente presentarsi al martedì sera nella sede della Corale (via Marconi, 2), facendo ascoltare la propria voce al Maestro Bonato, che – dopo aver valutato il tono vocale – deciderà a quale sezione si appartiene.
La possibile soluzione, per ridare slancio al ricambio generazionale, coincide con il coinvolgimento della Scuola e dei giovani studenti. Immaginare la creazione di un laboratorio dedicato al canto significherebbe far conoscere la bellezza e l’attualità della pratica canora, trasmettendone il valore e assegnandole il rispetto che merita.
Tra i giovani coinvolti, all’insegna del divertimento, potrà nascere la passione autentica, capace di ricreare le condizioni – in maniera spontanea – di un passaggio di consegne, che potrebbe consentire alla Corale “Bellini” di guardare al futuro con ottimismo.
Leonardo Arrighi